Come iniettare liquidità nelle casse della propria impresa senza far ricorso al credito bancario? È questa una delle domande più ricorrenti tra imprenditori e manager al timone di piccole imprese o start up, il cui accesso ai prestiti è spesso reso complicato dalla richiesta di garanzie.
Per queste realtà imprenditoriali, un’alternativa ai finanziamenti tradizionali è offerta dalla finanza agevolata. Un vero e proprio tesoro per le PMI, ancora poco battuto ma dal potenziale enorme. Vediamo che cos’è e le tipologie presenti sul mercato.
Definizione di Finanza Agevolata
Partiamo dalla definizione. Quando si parla di finanza agevolata si fa riferimento a quell’insieme di strumenti, finanziari e fiscali, messi a disposizione dal legislatore per favorire la concorrenza e la competitività tra le imprese già in attività, ma anche per supportare la nascita di nuove aziende.
Queste misure possono essere intraprese a livello comunitario, nazionale, regionale o anche locale. Tutte hanno la peculiarità di consentire alle imprese di reperire le risorse finanziarie di cui necessitano a condizioni più vantaggiose di quelle ottenibili sul mercato.
Tre i livelli legislativi a cui l’imprenditore può fare riferimento per reperire fondi a tasso agevolato:
- Unione Europea: sono utilizzabili dalle imprese che operano negli Stati membri e normalmente coprono progetti in svariati settori. Alcuni fondi sono gestiti direttamente da Bruxelles, altri in collaborazione con le amministrazioni nazionali e regionali.
- Governo Italiano: attua politiche volte ad agevolare e sostenere economicamente le imprese, come è successo per esempio durante l’emergenza COVID. I bandi nazionali sono gestiti dai diversi ministeri, tra i quali il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE)
- Enti locali: non è raro che Regioni, ma anche comuni, attuino politiche di sostegno alle piccole e medie imprese. A livello locale un’azione importante arriva anche dalle Camere di commercio provinciali con bandi destinati a supportare le aziende del territorio.
Finanza agevolata: come utilizzarla
Nel momento in cui si decide di partecipare a un bando per accedere a strumenti di finanza agevolata, occorre avere le idee chiare in merito a quelli che sono i punti cardine di questo tipo di finanziamenti. Una prima distinzione riguarda:
Vediamo ora in che modalità la finanza agevolata può aiutare un’azienda:
E’ il più desiderato tra gli imprenditori. Consiste all’erogazione di una somma di denaro a fronte della quale non è richiesta alcuna restituzione. Di solito viene concesso sulla base di spese già sostenute e che, quindi, hanno prosciugato liquidità alle casse dell’azienda. Chi richiede questo tipo di agevolazione normalmente deve specificare, attraverso fatture emesse dai fornitori e saldate, come sono stati spesi i soldi;
Si tratta anche in questo caso di erogazioni a fondo perduto, che vanno a mitigare interessi passivi pagati sul finanziamento servito per finalizzare l’investimento, o l’acquisto di un materiale o di un bene. Viene concesso quando si stipula un finanziamento a medio e lungo termine. L’entità dell’agevolazione è calcolata attualizzando la differenza tra tasso ordinario e tasso agevolato;
In questo caso il contributo non è un’erogazione diretta economica a favore del beneficiario del contributo, ma è un’agevolazione che viene elargita attraverso un credito da usufruire in sede di pagamento delle tasse. Di solito avviene sotto forma di credito vantato nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, utilizzabile in compensazione tramite F24, in sede di pagamento delle imposte dovute;
Viene erogato per contribuire alle spese di gestione operativa (personale, viaggi, pubblicità, locazioni finanziarie, oneri finanziari) che l’azienda beneficiaria sostiene per un determinato investimento;
Si tratta di un finanziamento a medio lungo termine con tasso di interesse inferiore a quello di mercato e può prevedere anche una parte a fondo perduto. L’incentivo per l’impresa risiede nella differenza tra suddetto tasso e il tasso di mercato.
Finanza agevolata: come accedere
Ogni anno vengono allocati ingenti fondi a livello europeo, nazionale e regionale per finanziare progetti. Di sicuro si tratta di una grande opportunità, anche se accedere a questo tipo di agevolazioni non è per niente semplice.
Ciascun bando possiede delle specifiche caratteristiche di richiesta, considerate le diverse tipologie di prestiti. Per individuare i progetti di finanza agevolata più adatti al proprio business, le aziende devono tener conto prima di tutto dei criteri di ammissibilità. Questo vuol dire inquadrare la propria attività d’impresa in modo corretto:
- dimensione aziendale (piccola, media, grande, ecc.),
- settore di appartenenza (agricoltura, commercio, turismo…),
- tipologia di spesa (investimenti, innovazioni…)
- ubicazione geografica (Regione, Provincia, Comune)
Nella maggior parte dei casi, una volta individuata la proposta di finanziamento più appropriata, si procede alla redazione del business plan, il quale è corredato da una parte descrittiva del progetto e da una parte economico/finanziaria e relativa agli investimenti da sostenere.
Una volta ultimato, dovrà essere inviato, insieme alla relativa modulistica, all’ente erogatore di riferimento; sarà lo stesso ente a valutare la concessione o meno del finanziamento.
Insomma, l’iter da seguire spesso può essere lungo e non scontato per chi non ha dimestichezza con questo genere di finanziamenti. Motivo per il quale molti fanno ricorso a società specializzate che, dietro il pagamento di una provvigione, offrono un servizio completo, dall’analisi della fattibilità alla compilazione della domanda.
Finanza agevolata: quali spese copre
Abbiamo visto gli step principali per accedere agli strumenti di finanza agevolata. Quali sono però le spese e i costi che possono coprire? In realtà, non esiste una risposta univoca. Tutto dipende dal bando. Non tutte le spese possono essere infatti oggetti di agevolazione, ma soprattutto è necessario ricordare che i fondi potrebbero comunque non coprire il 100%. Ciò detto, di solito le agevolazioni si possono utilizzare per diverse tipologie di investimenti come:
- immobilizzazioni materiali (acquisto di impianti, macchinari o attrezzature),
- immobilizzazioni immateriali (come software, brevetti, licenze),
- costi di R&S,
- costi per l’avvio di una start-up,
- terreni e fabbricati,
- hardware & software,
- automezzi strumentali,
- consulenze specialistiche,
- pubblicità e promozione.
Le imprese a corto di liquidità, che per mancanza di requisiti non possono rivolgersi al canale bancario, possono valutare altre soluzioni alternative di recepimento di fondi, rinviando il ricorso al canale bancario a un secondo momento, magari quando i margini operativi saranno positivi.
Mai dunque demoralizzarsi. Tra bandi aperti e bandi di prossima apertura sono numerose le possibilità per chi intende fare impresa avvalendosi del supporto della finanza agevolata.